mercoledì 9 gennaio 2008

Sento odore di rivoluzione

Se andassimo a leggere le pagine di storiografia della rivoluzione francese e anche quelle dei moti di insurrezione del 1848 probabilmente ci sarebbero analoghe manifestazioni di violenza contro le forze dell'ordine come quelle che si sono avute in questi ultimi giorni in Campania.

Facciamo però la somma di tutto ciò che è accaduto negli ultimi 3-4 mesi. Mi vengono in mente le manifestazioni non autorizzate di tassisti a Roma, le violenze dopo la morte per mano (armata) del poliziotto del ragazzo di Roma (il fatto che fosse tifoso di una squadra di calcio è irrilevante), il blocco del traffico dei camionisti e la guerriglia urbana in Campania.
È giunto il momento di cominciare a veicolare questi sentimenti nella direzione giusta. Queste manifestazioni sono l'espressione del disagio (ingiustificato) di un paio di categorie, della reazione (scomposta) all'ingiustizia o alla giustizia sommaria il cui diritto le forze dell'ordine si arrogano, della incapacità di forze politiche di volere risolvere un problema sociale e soprattutto della connivenza tra Macro interessi economici di pochi e il potere politico-mafioso a discapito dei Microinteressi economici e sociali di molti o dei più.
Si badi che non penso che questi microinteressi siano chiari ai molti e ai più, o che questi ultimi ne abbiamo una consapevolezza tale da poter naturalmente scegliere in maniera socialmente sostenibile. Anzi molto spesso soggiogati come sono dalla ricerca di emulazione dei pochi il pensiero di ricerca critica di una soluzione socialmente sostenibile è annullato dall'interesse particolare e immediato.
Penso che sia giunto il momento di veicolare tutta questa energia. È il momento di iniziare a lavorare per la rivoluzione.

Forza Real.

PS: Ieri sera dopo aver letto degli scontri in Campania ho fatto una scoperta niente male...Ho scoperto che a Roma nella zona di Ponte Galeria c'è il più grande Termovalorizzatore d'Italia e uno dei più grandi d'Europa. Non ho mai sentito un giornale (su carta o in video) parlarne, perchè?

1 commento:

Lorenzo Prosperi ha detto...

Mio caro, sto facendo considerazioni simili anche io. Ma appunto guardando indietro nella storiografia se ti fermi ad osservare gli anni '70 (1976), erano gli anni di piombo, c'era il terrorismo, il PCI vinceva le amministrative e si portava a pari merito con la DC alle politiche, c'era malcontento generalizzato, le grandi potenze occidentali pianificavano possibili colpi di stato per evitare la deriva comunista. Eppure, viste tutte queste condizioni altamente favorevoli per la rivoluzione, nulla e' successo di tanto sconvolgente e coinvolgente, e nel discorso di commiato dell'ambaciatore inglese in Italia in sintesi si dice "abbiamo fatto tanto rumore per nulla" alla fine gli italiani non sono pronti per una rivoluzione.